Sulle coste del Mediterraneo orientale nacque il Cristianesimo, le cui manifestazioni materiali maggiormente apprezzabili sono le chiese e i monasteri. Una legione di costruttori, carpentieri, scultori, decoratori, manovali, provenienti dall'Europa, dall'Asia e dall'Africa, religiosi e pagani, preti e laici, uomini di cultura e umili lavoratori, realizzarono in qualche secolo migliaia di edifici di culto lavorando senza posa, compensati, forse, di un insufficiente pezzo di pane. Questi edifici destinati alla liturgia cristiana in medio Oriente e nell'Africa mediterranea erano strutture in bilico tra terremoti, incendi, devastazioni per guerre e rivolte, sempre bisognose di manutenzioni più o meno radicali. Se la storia dell'architettura si è lungamente interessata alle scarse altisonanti realizzazioni cultuali impiantate soprattuto nelle capitali imperiali e nelle località deputate, la storiografia si è d'altro canto occupata della pletora di santuari di campagna, di cappelle votive e parrocchiali, di capanne e grotte, di dimessa fattura.