Da quando venne pubblicato questo libro è stato tradotto in una decina di lingue. Da tempo irreperibile, ora ritorna a disposizione di quanti desiderano chiarire quale significato attribuire ai tre termini, luogo, natura, architettura che ricorrono nel continuo interrogarci sui modi in cui noi abitiamo il nostro mondo e di quanti si domandano come riuscire a coniugarli insieme. Si tratta della medesima domanda che Christian Norberg-Schulz si è posta descrivendo la fenomenologia della «presa esistenziale» che gli uomini esercitano sul mondo abitandolo, «lo scopo dell'architettura», di cui il genius loci costituisce la premessa. Il luogo «è la manifestazione concreta dell'abitare dell'uomo», oggetto delle tante immagini per lo più da lui stesso scattate di spazi diversi e lontani, da Khartoum a Pechino, da Praga a Ronchamp, che si intrecciano nelle pagine del libro.