La costruzione di corso Numistrano è testimonianza di una mobilitazione collettiva guidata dalla regola di un nuovo ordine estetico. Nella Calabria della prima metà del XIX secolo è un'operazione complessa e impegnativa, ma importante per il destino della città di Nicastro, dove tutto deve rispondere, palmo dopo palmo, al pieno rispetto dei principi della simmetria, quale risposta al caos degli eventi naturali. Così una linea di case si sostituisce progressivamente al filare di pioppi che per decenni caratterizza «la piazza grande» e ne condivide gli ambiti funzionali, conservando nel tempo della Storia il carattere di principale luogo urbano di riferimento sociale. Un progetto semplice che parte dai suggerimenti del sito, un'operazione spontanea, con un risultato eccezionale, rivoluzionario, fino ad apparire come una sezione straordinaria di progettazione, di una grande capacità intuitiva senza sforzi intellettuali. In realtà è la specialità dello spazio a dettare la soluzione, senza scardinare il valore della memoria: una vera magia dello spirito del luogo. Un risultato urbanistico e architettonico, quello di corso Numistrano, nel complesso ancora ammirato e dimostrativo della bellezza come regola costruttiva della città, trasfusa nell'immaginario collettivo ed evocata, per generazioni, a unità di misura della civiltà dell'intera comunità.