Il libro si fonda sull'idea che il modello possa essere considerato non solamente come strumento di rappresentazione dell'architettura che aspira all'oggettività, ma anche come potenziale dispositivo concettuale in grado di rendere visibili le idee. La ricerca si concentra su un duplice interrogativo che riguarda la possibilità per il modello di manifestarsi da un lato come strumento in grado di rivelare il processo generativo formale del progetto di architettura e dall'altro come consapevole contributo alla costruzione dell'idea progettuale. Per i protagonisti della cultura architettonica contemporanea il modello fisico si configura come lo strumento di lavoro più efficace, in grado di garantire il controllo spaziale della simultaneità tridimensionale e di rendere visibile, al tempo stesso, il processo generativo, raccontando la storia del progetto. Le ricerche di alcuni studi di architettura contemporanei come David Chipperfield, Peter Eisenman, Sou Fujimoto, Frank O. Gehry, Herzog & de Meuron, MVRDV, OMA, vengono analizzate alla luce di queste ipotesi e verificate attraverso le testimonianze offerte da alcuni di essi nelle interviste qui pubblicate.