Progettato a metà del Settecento dall'architetto Ferdinando Fuga per volere del re Carlo di Borbone allo scopo di raccogliere e insegnare un mestiere a tutti i poveri del Regno di Napoli, la realizzazione del Real Albergo dei Poveri rendeva concreto lo spirito filantropico delle idee illuministe allora diffuse nella capitale del Regno. Nei secoli successivi l'edificio, mai realmente concluso, è stato destinato alle più disparate funzioni e ha conosciuto un progressivo degrado. Oggi, come afferma Domenico De Masi nella sua prefazione, l'Albergo dei Poveri è un «colosso architettonico che troneggia da più di due secoli nella topografia e nella vita della città, quasi rappresentandone una dolente metafora», un colosso la cui sorte è oggetto di accese discussioni, ma che in fondo, nonostante sia ben visibile da tutti, ben pochi possono dire di conoscere realmente. Il libro di Stella Cervasio, costruito come un taccuino giornalistico, accompagnato dalle eloquenti fotografie di Riccardo Siano e corredato da una ricca appendice, ha il grande merito di guidare il lettore in una visita a questo storico monumento, illustrandone lo stato attuale e le varie ipotesi sul suo futuro. Presentazione di Gennaro Sangiuliano. Prefazione di Domenico de Masi.