A Bitonto si erge l'antico complesso monastico benedettino dedicato a San Leone Magno. Non si conoscono con esattezza le origini: il primo documento che ne attesta l'esistenza risale al 1105. Si sa che verso la metà del XIII secolo la chiesa e il primo monastero sono in rovina. Con l'arrivo degli Olivetani alla fine del Quattrocento il monastero riconquista prestigio e importanza; nel 1526 viene costruito il monumentale chiostro. Nel 1807, con la soppressione degli Olivetani, il complesso viene abbandonato e piano piano diventa un rudere. Nel 1866 p. Agostino Del Vecchio da Barletta, che era stato per ben tre volte Provinciale degli Osservanti, ridotto allo stato secolare e dimorando a Bitonto mette gli occhi sui resti dell'antico monastero sognando in quel luogo la ripresa della straordinaria esperienza della vita francescana. Quando il governo liberale concede la possibilità di riprendere di nuovo la vita religiosa e claustrale, il suo sogno si trasforma in progetto, riuscendo, insieme ad altri confratelli, ad acquistare il complesso, e poi diventa realtà realizzando in vari anni il restauro completo: l'antica Badia di San Leone diviene così un Convento francescano.