Il volume ripercorre l'opera dell'architetto romano Tommaso De Marchis (1693-1759), professionista preciso e versatile, come attesta la varietà degli incarichi ricoperti, che dottò un modus operandi solido e pratico, informato a concetti come stabilità, utile, comodo e necessario, ma senza tralasciare la bona proporzione e il decoro. Sulla base di ciò, egli seppe quindi delineare una propria cifra stilistica, chiara e riconoscibile, in un momento storico assai complesso, dove ai ricordi di una fulgida stagione barocca, oramai al tramonto, si sovrappongono le aspirazioni a una razionalità moderna: negli edifici, nelle città e nella società.