Tra i centri interni dell'antico ducato, Scala è certamente uno dei più ricchi di storia ed arte, tra i più interessanti e validi per testimoniare la nascita e l'evoluzione dell'architettura romanica della costiera nei primi secoli del secondo millennio. Qui sono ancora presenti emergenze architettoniche e artistiche di notevole importanza che rimandano alla gloria e alla potenza delle famiglie patrizie del ducato che vi si stabilirono, in particolar modo, tra l'XI e il XIII secolo. In esse è evidente il rapporto tra l'architettura romanica locale e gli influssi e le mediazioni arabo-bizantine presenti nell'area mediterranea soprattutto nell'XI e XII secolo. In questo periodo, infatti, anche in Campania si manifestò una marcata attitudine al sincretismo e alla fusione di espressioni artistiche differenti che portò alla realizzazione di capolavori di estremo interesse che mediavano elementi stilistici latini (l'impianto basilicale), normanni (i volumi possenti e slanciati verso l'alto), arabi e islamici (visibili nelle decorazioni a motivi geometrici astratti e nelle tarsie policrome) e bizantini (riconoscibili nelle volte estradossate e a cupola e nelle absidi sempre triplici). Con questo saggio si presenta un'analisi storico-architettonica dell'intero patrimonio artistico locale medievale, riportando le descrizioni e i rilievi ma anche i ritrovamenti e le scoperte effettuate in vari anni di ricerca, al di sotto degli intonaci o tra i ruderi stessi delle strutture che conservano in parte ancora i segni di antiche decorazioni e tecniche locali, come le tarsie policrome in tufo, gli archi ogivali, le cupolette e le volte estradossate, le arcatelle cieche o incrociate. Un progetto di ricerca e di studio che rappresenta al tempo stesso uno strumento di conoscenza, mappatura, catalogazione e documentazione grafica e fotografica del patrimonio storico-artistico romanico locale e delle tracce che di esso ancora si conservano.