In questo saggio di archeologia della produzione della calce tra l'antichità e il medioevo si analizza l'intero processo manifatturiero, dal reperimento della materia prima alla confezione del prodotto finito, con una discussione sugli spazi e gli strumenti di lavorazione e sui molteplici impieghi di questo materiale nei vari settori del vivere antico. L'occasione della ricerca è offerta dal ritrovamento nell'area delle cosiddette terme di Elagabalo a Roma, lungo le pendici settentrionali del Palatino, di una probabile vasca per lo spegnimento della calce di età severiana e di una calcara altomedievale, che, pur risalendo ad orizzonti temporali così distanti, bene si adattano a illustrare l'intero (o quasi) processo produttivo. Il risultato è un manuale sulla lavorazione della calce, trattata - dato il suo carattere conservativo con approccio globale e interdisciplinare, vale a dire estendendo il raggio della ricerca all'intero bacino mediterraneo fino a toccare tutte le province dell'Impero romano, prendendo in considerazione un ampio excursus cronologico dalle origini ai giorni nostri e utilizzando fonti letterarie, epigrafiche, giuridiche, iconografiche, d'archivio ed etnografiche.