Questo volume che raccoglie gli esiti delle indagini archeologiche eseguite fra il 2018 e il 2019 dalla Soprintendenza in prossimità del rudere del monumento funerario di epoca romana detto "il Trullo", che ha dato il nome all'intera località posta nella prima periferia della città di Amelia. è per me anche l'occasione per citare i miei predecessori, la dott.ssa Marica Mercalli e la dott.ssa Rosaria Mencarelli, che hanno diretto la Soprintendenza nel periodo degli scavi in esame ed hanno seguito le successive attività di catalogazione dei reperti e di rielaborazione dei dati. La circostanza riveste inoltre l'opportunità di sottolineare lo scopo dell'iniziativa che la curatrice, Elena Roscini, mette bene in evidenza nella sua nota introduttiva, puntuale ed efficace. Il volume, infatti, assolve al dovere scientifico di divulgare i risultati dei lavori compiuti, i documenti ritrovati e i dati inediti che le ricerche hanno apportato e lo fa rivolgendosi non solo agli studiosi e agli addetti ai lavori, ma anche a chi quel territorio vive ed ama, permettendo al più vasto pubblico di approfondire la conoscenza di vicende che, seppur passate, mantengono tuttavia un profondo legame con il presente. Ciò che emerge dalla lettura dei diversi contributi è la fondamentale centralità ed importanza delle attività di ricerca, conoscenza e tutela del patrimonio culturale, nello specifico di un'area assai ricca della regione Umbria, con approfondimenti che, muovendo dalle attività del nostro ufficio, raccolgono, compiutamente e per la prima volta, i dati e le notizie archeologiche sul suburbio meridionale di Amelia presenti nei nostri archivi, completandoli anche con quanto conservato nell'Archivio di Stato di Roma. Viene seguita ed applicata una metodologia stabilita dai moderni dettati della scienza, ma anche condotta con passione, competenza e determinazione, come i diversi saggi mostrano al lettore. Il volume, poi, propone altri spunti di conoscenza sul territorio di Amelia e dei comuni limitrofi quali Avigliano Umbro, Giove e Lugnano in Teverina, attraverso esiti di recenti ricerche di diversa tipologia, tutte strettamente connesse all'attività di tutela archeologica della Soprintendenza, ed è completato da un aggiornamento sul sito di Seripola (Orte, VT), considerato in letteratura l'antico porto di Amelia sul Tevere. Offre, dunque, un ampio panorama di riflessioni con importanti contributi, in cui viene applicata una rigorosa impostazione di metodo, che qui è valorizzata dalla curatela attenta di chi da anni lavora in quel territorio. Il libro, ricco di apparati illustrativi in gran parte inediti, costituisce un imprescindibile riferimento per chi voglia accostarsi allo studio del territorio amerino nella varietà dei suoi paesaggi e delle sue testimonianze storiche e archeologiche, ma anche un monito nel messaggio che trasmette: occorre conoscere per conservare e conservare per permettere di continuare a conoscere.