Un finora oscuro capitano dell'esercito granducale, di stanza a Portoferraio, realizza nella prima metà del Settecento una descrizione dettagliatissima dei ritrovamenti archeologici nella città granducale e delle «antiche vestigia » presenti sull'Isola d'Elba. La sua opera, che si potrebbe definire moderna per il taglio razionale e poco indulgente verso la favolistica locale, è stata largamente utilizzata dagli studiosi di archeologia. Ma, in realtà, molti di questi studiosi hanno attinto alla sua opera attraverso la copia che ne è stata fatta, senza alcuna citazione...