Nove racconti, una sceneggiatura e un'unica protagonista: Roma. Gli autori dai 18 anni agli over 60, ci narrano le mille voci e le mille sfaccettature della Capitale. Quella dei ragazzi di oggi, con le insicurezze, i dubbi, le paure, l'impotenza; quella degli anziani per i quali la visita quotidiana al medico di base resta l'unico diversivo; quella dei diversamente abili; delle borgate e della borghesia. La Roma dell''800 con la storia di Mastro Titta e quella di Righetto, l'eroico bambino della breve repubblica romana, fino a quella di un'apocalittica fine del mondo. Il comune denominatore che lega i racconti non è solo il linguaggio che contiene, in parte o in toto, il dialetto romanesco, ma soprattutto quello spirito tipico degli abitanti della Capitale, dissacratorio e autoironico, capace di parlare di cose sgradevoli e malinconiche, o di sollevare pesanti critiche, mantenendo una certa leggerezza e strappando sempre un sorriso. I testi pubblicati sono i vincitori della prima edizione del premio letterario Ponte Sisto, dedicato a Tullio Capocci, l'editore scomparso prematuramente nel febbraio 2018.