Dopo "Lettere alla madre", questa nuova raccolta arriva per completare il panorama dei nostri legami originari. Ad affrontare la nuova sfida alcune tra le voci più interessanti del panorama editoriale italiano, sia già presenti nella precedente antologia, sia nuove. Anche in questo volume il sentimentalismo lascia spazio alla scrittura, e a quella sua capacità di arrivare là dove gli sguardi e i gesti non bastano. Ed ecco allora che tra fiction e realtà, tra amarcord e invenzioni si apre lo spazio di un legame che sfugge alla biologia e si fa parola. Ha bisogno di parole, il padre, più della madre: non c'è un cordone ombelicale che ci lega a lui, è un costrutto culturale, un cognome che ci identifica perché questa appartenenza vada ricordata e capita. Nonostante le incomprensioni e spesso la distanza, la diversità di genere a di orientamento. Perché forse è vero, come ha scritto la poetessa Anne Sexton, che "non importa chi fosse mio padre; importa ciò che mi ricordo che fosse". Prefazione di Michele Neri.