"Fuoco. La grande prosa russa del primo Novecento" è il primo di tre volumi antologici dedicati allo straordinario momento di fioritura creativa che ha contraddistinto la letteratura russa nei primi anni Trenta del XX secolo. Fuoco è dedicato ai testi che illustrano i continui sconvolgimenti socio-politici di un ventennio di apocalisse ininterrotta: il terrorismo, le rivoluzioni del 1905, di Febbraio e di Ottobre, la guerra civile, la fame e le privazioni, l'inizio della persecuzione degli oppositori nella neonata Unione Sovietica. Scrittori di assoluta grandezza come Bulgakov, Zamjatin, Pasternak, Nabokov, Bunin, Babel' dipingono con travolgente intensità tanto l'orrore che l'eroismo, la brutalità e l'energia, lo sconforto e la speranza, il fascino magnetico e sinistro dell'abbattimento di un secolare ordine di sopraffazione, con meravigliosi momenti di commozione, ironia e poesia. Accanto a capolavori sono presentati testi mai tradotti prima. Accanto ai racconti e alle novelle che costituiscono il nucleo centrale dell'antologia ci sono estratti da romanzi come "Il placido Don" e "La guardia bianca". Al centro del volume il poemetto di Blok "I dodici", forse il più fantasmagorico affresco della rivoluzione. Infine, un racconto inedito di Nabokov.